martedì 31 maggio 2011

That's Mine! Summer 2011 new video!

Spero di riuscirmi a farmi perdonare del lungo silenzio con il video della mini collezione estiva!

Troverete tutto questo e molto altro presto pubblicato su www.thatsmine.org
Quindi state pronte ad essere inondate di bijoux estivi!! :D

Enjoy!

lunedì 30 maggio 2011

Rosa cipria

Un pranzo con un'amica in centro.
Un gelato che si trasforma in un "Ma perchè invece non andiamo a fare un giro da Zara?"
Un vestito provato per gioco e poi comprato su consiglio della suddetta amica. Vestito che, dopo qualche giorno, è stato avvistato indossato da Filippa Middleton (su segnalazione di Annalisa). Vestito che fino al 9 Luglio non si può mostrare nel web :)
Una pochette in vernice rosa cipria afferrata al volo tra le cose abbandonate dopo le prove nei camerini e acquistata senza pensarci su più di tanto.

Poi basta indossare quello smalto dorato comprato prima di Natale, quello che non avevi ancora avuto il coraggio di provare, scattare una foto "a la Lauren Conrad", post produrla un po' e... tac!
Il post da fashion blogger è pronto! ;)


p.s.
La pochette (trasformabile in tracollina) è questa:


venerdì 27 maggio 2011

Čtyři dny v Praze (Quattro giorni a Praga)

Finalmente riesco a scrivere il post su Praga.
Prima di tutto devo ringraziare quelle *poche* lettrici/lettori che mi sono rimaste che, nonostante si ritrovino a passare dalla lettura quotidiana di post lanciati modello bomba-a-mano al buio più totale della durata di qualche settimana, continuano a leggermi e a commentarmi.
Prima di tutto vi amo alla follia. Secondo di tutto (che non si dice ma mi piace) sappiate che siete delle sante/dei santi.
Iniziamo, dunque.
Allo stesso modo di Istanbul, sono partita alla volta di Praga dotata di famiglia (i finanziatori della vacanza) e scarsissime se non completamente nulle nozioni sulla città da visitare.
Sono venuta a conoscenza del fatto che in Repubblica Ceca non c’è l’Euro ma la Corona solamente in volo, tante per dirne una. Affogherò nella mia stessa ignoranza una volta, lo so.
Bando alle ciance: Praga è una città bellissima. Può essere che ho abbia io la fortuna di capitare nei luoghi giusti ma l’ho trovata ordinata, pulita, perfetta ovunque. 
Non c’era una carta per terra, nè un edificio abbandonato o in rovina. 
Naturalmente ho visitato solo i quartieri e le zone turistiche, ma -diciamoci la verità- quali altre città possono scommettere poter mostrare tranquillamente i classici scorci turistici senza peccare di trascuratezza (marunn, che termini aulici, scusate :D )?
Edifici colorati, punte dorate fiammanti che campeggiavano in ogni dove all’orizzonte sulle guglie, sulle coperture degli edifici, sulle statue e Carli ovunque. Il ponte di Carlo, la via di Carlo, la statua di Carlo, la Piazza di Carlo.
Centinaia di Chiese sparpagliate per la città, cosa strana (al giorno d’oggi) sapendo che la Repubblica Ceca è la nazione europea con il più alto tasso di ateismo. E allora perchè non “trasformarle”, o meglio, sfruttarne lo spazio e la scenografia per della sale da concerti?
Abbiamo girato come trottole tutti i quattro giorni e naturalmente ho fatto quarantamila foto. Visto che mi riesco ad esprimere meglio per immagini piuttosto che a parole, parto con la carrellata di fotografie come al mio solito :D








Quello che dicevo a proposito dei Carli praghesi....








Prima e dopo:






John Lennon Wall :)



Moccia fa danni anche all'estero


Dancing house: Vlado Milunic + Frank O. Gehry 


Teatro Nazionale (Národní Divadlo)








Aggiungerò altre foto sul mio Flickr, tanto per non intasare più di tanto il blog :D 

sabato 21 maggio 2011

Nail miracle

Lo definiscono come the world's finest top coat ma -vi confesso- all'inizio ero piuttosto scettica.
Dopo le fregature del dentifricio che dopo una sola passata ti lascia i denti così bianchi e brillanti da fare *bling*, il primer che fa scomparire i pori dilatati e le varie creme antirughe che ringiovaniscono di almeno vent'anni, l'angioletto sulla spalla destra mi diceva "Lascia perdere e tieniti i soldi nel portafoglio".
Peccato che il suo degno compare, il diavoletto sulla spalla sinistra, continuasse a ripetermi "Come! Resisti allo shopping on-line?!? Ma se lo scrive anche quella ragazza su quel sito che è perfetto e che funziona!".

Secondo voi, io a chi ho dato retta? Ecco, brave.
Dopo tre minuti stavo cliccando il bottone "conferma acquisto" su Beauty Bay e ghignando aspettando il suo arrivo.

Il protagonista della vicenda è lui, Seche Vite.

Vi aspettate un miracolo? Fate bene. 
A me lo smalto è durato senza scheggiarsi 5 lunghissimi giorni, e sotto avevo messo uno smalto di Kiko, non una marca buona tipo Opi.
Io sono rimasta sbalordita, abituata a vedere le mie unghie colorate e perfette solamente per uno o, al massimo, due giorni.
Ho dovuto aspettare un po' prima di vedermelo recapitare a casa -ho scelto la tipologia di spedizioni normale- ma può essere stato benissimo un caso. Chissà perchè ho il vago sospetto che sia più colpa delle Poste Italiane piuttosto che della Royal Mail, uhm.....


Inutile dire che lo consiglio.
Il prezzo è contenuto, e anche se non lo fosse lo consiglierei lo stesso perchè ne vale veramente la pena!
Provare per credere ;)

venerdì 20 maggio 2011

"Rendiamo il mondo migliore!"

Quante volte lo abbiamo sentito dire?
Qualcuno ci prova realmente, stavolta. Ben & Jerry’s (mai provati i gelati? qualche giorno fa io ho assaggiato il Chocolate fudge Brownie e credevo di sciogliermi) realmente si impegna a finanziare 25 « Good ideas » proposte dalle associazioni italiane impegnate nel sociale, che possono autocandidarsi o essere segnalate dagli utenti.
Fucine di idee.. fatevi avanti!

So... peace, love & ice cream!




sabato 7 maggio 2011

De Oratore

Ma le scuole di oratoria e dialettica esistono ancora o sono una prerogativa dell’epoca dell’impero Romano, se non addirittura dell’antica Grecia?
Se per favore ne conoscete una buona, vi prego: segnalatemela. Sono anche disposta a mettermi in viaggio e raggiungere un’altra città.
Sì, perchè io non sono capace ad argomentare le mie posizioni. Che cosa triste.
E' tutto bene chiaro nella mia piccola testa e poi quando si tratta di tirarla fuori è tutto un “eeehhh, perchè, cioè, sì, no, nel senso.... capito?”. 
Qualcuno mi dirà che, se non riesco ad esprimermi chiaramente, significa che quello che penso poi alla fine non è così limpido. E invece non è così. 
Mi mancano i vocaboli.
Mi manca il dono della sintesi.
Mi manca il riuscire a formulare a voce una frase corretta di senso compiuto.
Ah! Beate quelle persone che in tre parole ti spiegano perfettamente il loro pensiero!
Non è il mio caso purtroppo.
Io mi impappino, ripeto la stessa cosa cinque volte con gli stessi termini, poi mi scoraggio perchè vedo che la gente guarda da un’altra parte e capisco che sta pensando a gravi problemi che la attanagliano tipo “Quale pigiama indosserò stasera?”, allora mi deprimo e mi fermo. Mi blocco. Taccio.
Il risultato è che vengo giudicata come 1) acida, 2) senza argomentazioni e, se provo a cercare di sforzarmi un pochino di più ad argomentare la mia tesi, 3) noiosa. D’oh.
E’ per questo che la maggior parte delle volte evito dal principio di introdurmi in discussioni  di varia natura (specie in argomenti delicati quali politica e religione) che finirebbero dopo circa 4 ore e mezza. Contando che la mia dialettica -poi- è pari alla mia diplomazia, allora forse la discussione finirebbe prima, ma con copiosi spargimenti di sangue.
Non è giusto tacere, ma ho visto in passato che, se parlo, mi ritrovo ad allontanare le persone, perchè -nel 99% dei casi- la pensano diametralmente all’opposto di me. 
Ma mi chiedo: é giusto invece circondarsi da persone che si allontanerebbero da me solo perchè non la pensiamo allo stesso modo? E perchè io invece devo sopportare loro, i loro discorsi e i loro pensieri che cozzano allegramente coi miei? Perchè loro non sopportano e io invece devo farlo? 
E’ vero che ognuno la pensa liberamente come vuole. E’ anche vero che è statisticamente impossibile trovare una persona che la pensi come te, ed è normale (per fortuna). Però io sono stufa di tacere ed è per questo che cerco una scuola di dialettica: per fare a pezzi le persone sì, ma a parole. 
Immagino le persone che arrivano sul mio blog sperando di leggersi un bel post allegro e SOLARE, pieni di discorsi su borse, scarpe, autfit e abbinamenti affini e invece si ritrovano davanti una povera sconclusionata che ritorna a casa mezza depressa il venerdì sera e si attacca al computer per scrivere dei suoi problemi. Cheffortuna! :S

giovedì 5 maggio 2011

Tu lo sai cos'è un Purshr?

Preambolo.
Durante la settimana scorsa sono stata coinvolta in una fase piuttosto "attiva sul campo" all'interno di un lavoro che sto seguendo.
Vi dico solo che dovevo distribuire questionari/sondaggi da parte del Comune nel vicolame. Non quello più profondo, quello più vissuto, però sempre di vicolame si tratta. Non vi dico la vergogna nel suonare i campanelli delle persone, meno male che non ero da sola .
Fine preambolo.

Detto questo, stamattina sono andata nella zona per portare le urne (per le quali ho esercitato l'altamente qualificante attività definita dai più come bricolage) dove le persone possono depositare i loro fogliettini compilati.
Mentre ero al centro civico, arrivano all'istante -subito appena dopo l'orario di apertura- due simpatici signori âgées che consegnano il loro questionario.

"Ma guarda che bravi" penso io "Fanno il loro dovere di bravi cittadini"
Il signore azzarda un "Era l'ora che il Comune si muovesse!". E' normale lamentarsi, siamo nella partia del mugnugno.
La signora prende coraggio e inizia a dire: "Qua è impossibilie vivere, noi non sappiamo più come fare. Una volta ho chiamato la polizia e la signora mi continuava a sbattere giù il telefono. Alla quinta volta mi ha risposto e sa cosa le ho detto?? 'Lei non dovrebbe fare la poliziotta ma andare a sc*pare nei casini!!' "

La simpatica vecchietta si è trasformata in un portuale di prim'ordine e io sono rimasta imbambolata a fissarla con la bocca aperta.

"Perchè qui è pieno di drogati, sa?? Si fanno gli spinelli tutti ubriachi, si drogano e mai che ci sia un poliziotto o un carabiniere in borghese!! Nel mio portone sa chi ci viene di sera, eh? L'altra volta ci hanno trovato un purshr!"

Come scusi?

"Ma siiii, quelli con la droga, su! Come li chiamano.... Ah sì, spacciatori" 

Aaaaahhh, un PUSHER! E per poco non le scoppio a ridere in faccia.

La conversazione (anzi il monologo dei due) è andato avanti per altri venti minuti dove sono stati toccati i seguenti argomenti:
- La preferenza della suddetta signora nel preferire di notte andare a dormire a Pontedecimo (N.d.R. carcere femminile genovese) anzichè rimanere a casa sua, per poter almeno riposare in pace "perchè sa, io sono depressa e prendo le medicine, ma con tutto 'sto casino io non dormo più".  Che vuole che le dica signora.
- La politica genovese. Genova ormai è una città allo sbando, disordinata, senza controllo ("Ben peggio di Milano, sa!" come se il capoluogo lombardo fosse ai livelli delle favelas di Rio de Janeiro)
- La nostra Sindaco, e blablabla (forse su questo potevo anche essere d'accordo ahah)
- Bin Laden (!) e la sua relativa morte, così all'improvviso! Sì, signora, io credo che sia morto, ma probabilmente lei è più scaltra di me e non ci crede.
- Berlusconi, le sue barzellette e le escort che "ai mie tempi le chiamavamo col loro nome vero, evidentemente adesso la danno via in mariera diversa". Signora, si contenga per favore.
- Eterna lotta tra fascismo e comunismo, sempre attuale, come il maglioncino nero di cachemire.

Mi meraviglia il fatto che non si sia detto che i cinesi prima o poi conquisteranno la Terra e che l'uomo non è mai andato sulla Luna, ma che è tutto un montaggio. Ah. Anche che Paul Mc Cartney è morto e che quello che c'è ora è un sosia.

In tutto questo io friggevo al pensiero di aver lasciato la vespa in tripla fila con tanto di Vigile Urbano a 20 mentri di distanza e potete immaginare le mie risposte "Eeeeh... Ha ragione... Eh sì! D'altra parte è così"

Lunedì dovrò ritornare e stare di più. 
Pensavo di portarmi dei fogli e segnarmi tutti gli strafalcioni che sentirò. 

Magari poi scriverò un libro.
Magari così diventerò così famosa, girerò le librerie di tutto il mondo a raccontare la mia esperienza.
Magari sarò talmente ricca da non dover più lavorare e non dovrò più consegnare stupidi questionari in giro per la città.

Magari.

mercoledì 4 maggio 2011

Getting lost in BrickLane

Nascere con l'Inghilterra (o Gran Bretagna) nel cuore non è per tutti. 
E per questo non basta appendere la Union Jack nella propria cameretta, ascoltare gli Oasis o programmare una vacanza a Londra. 
C'è chi dell'atmosfera britannica ha fatto la propria ragione di vita e il fatto di vivere nella "Londra d'Italia" (come qualcuno ha definito Genova) non può essere solamente una pura coincidenza.

E' il caso dei Bricklane, brit-pop band genovese che ha sfornato in questi giorni il suo primo EP "Same Chords 'til 4am", presentato con un concerto al teatro Hops Altrove sabato sera scorso.
Vedi Francesco Calore, Matteo "Mela" Milazzi, Alfredo Cantelli, Stefano Russo e Eugenio Ruocco sul palco e capisci che la loro testa è proiettata altrove, a chilometri e chilometri da qui, in quella città in cui c'è la via che ha dato loro il nome.
E in parte li capisco, perchè condivido anche io questa loro grande passione  -e chi mi segue da un po' lo sa già- per tutto ciò che la bandiera con la doppia croce contiene dentro di sè: cultura, paesaggi, lingua e musica (il cibo, ecco, su quello mi asterrei).

Il background musicale dei Bricklane l'ho "masticato" e "consumato" parecchio negli anni: si parte dagli evergreen Beatles (la mia progenitrice nel DNA mi ha passato anche loro) e si arriva a Oasis, Blur, Franz Ferdinand and so on.. Vi dico solo che sto ascoltando in loop da domenica il loro cd che ho prontamente comprato e che le mie preferite sono Apple Juice (si parte veramente in quarta!), Road to Nowhereland e Orange Amber.

Ho trovato la copertina del cd fenomenale, mi ricorda le bamboline da ritagliare e vestire che avevo da piccola, ma ovviamente in formato british: meglio di così per i miei gusti non si poteva fare.
E così l'ho dovuta immortalare vicino ad una delle mie borse preferite (tanto per ritornare un po' al frivolo) che non ho potuto non sfoggiare in occasione del loro concerto ;)



Trovate tutte le track sul loro MySpace QUI e sul gruppo Facebook QUI (che tra l'altro ha appena registrato 900 iscritti tondi tondi! Congrats!!).


E come dicono i Bricklane..... enjoy!!



martedì 3 maggio 2011

Genova per voi - Pasticceria Liquoreria Marescotti


(Foto per gentile concessione di Pasticceria Liquoreria Marescotti di Cavo)

Varcare la soglia e ritrovarsi in un'altra epoca, più precisamente agli inizi del XX secolo.
A Genova si può fare e contemporaneamente si può sorseggiare un thè o un capuccino e divorare un amaretto (o più di uno, forse è meglio).
Tutto questo può accadere in pieno centro ma, come tutto quello che assurdamente accade a Zena, non sembra. Non sembra di essere proprio dietro alla trafficatissima Piazza della Nunziata e quindi a poche centinaia di metri dalla Stazione di Piazza Principe. Non sembra di essere proprio di fronte al Porto Antico, davanti ad esempi di architettura (pseudo)contemporanea come il Bigo, alla Sfera di Renzo Piano e all'Acquario. Non sembra ma è proprio lì dietro.
Un piccolo gioiellino nascosto nei vicoli, tra il grigio della pietra della Chiesa di San Siro e quello dell'ardesia che tappezza i tetti di Genova.



(Foto per gentile concessione di Pasticceria Liquoreria Marescotti di Cavo)

Il posto in cui vi porto oggi è la Pasticceria Liquoreria Marescotti in Via di Fossatello (la prosecuzione di Via San Luca), rimasta chiusa per trent'anni e riaperta con molto orgoglio nel 2008.



(Foto per gentile concessione di Pasticceria Liquoreria Marescotti di Cavo)


Alessandro Cavo racconta che alla riapertura delle serrande tutto era rimasto proprio come un tempo. La morte improvvisa della precedente proprietaria aveva costretto figli e nipoti a chiudere tutto in fretta e furia, così nel 2007 riaprire le porte della pasticceria è equivalso ad aprire la porta della macchina del tempo: era rimasto tutto come allora, le vecchie bottiglie, la cassa, il foglietto che ricordava di comprare due litri di panna
Il restauro certosino realizzato ha riportato la pasticceria ai fasti del 1860, seguendo fedelmente la linea degli arredi originali e le linee del pavimento di Pieter Paul Rubens (mica pizza e fichi, miei cari signori).
Il piano terra è rimasto il classico locale di fine ottocento, ma la novità è stata il rivoluzionamento del primo piano, dove ora  ritroverete in una splendida sala doppia con un arredamento d'eccezione (qui trovate la famosa cassa e scatole di vetro porta bonbon) e potrete gustarvi un thè, un Marescotto, un'ottimo aperitivo coloratissimo (i barman sono dei veri e propri artisti e creano delle vere e proprie sculture con la frutta) o -perchè no- un veloce ma non banale pranzo prima di riprendere a lavorare.




(Foto per gentile concessione di Pasticceria Liquoreria Marescotti di Cavo)


Chi mi segue da un po' sa che sono affezionata da tempo a questo magnifico locale in cui ho esposto per le prime volte il mio That's mine! (trovate il post dell'evento di Novembre 2009 QUI, quello di Giugno lo devo ancora caricare!). 









Un consiglio che vi dò è quello di sbirciare sempre nelle vetrine alla destra del bancone: nascono sempre delle vere e proprie chicche che non si trovano con facilità in altri posti. State all'occhio! ;)





INFO



Indirizzo: Via di Fossatello, 35r - 37r 

(Google Maps - click per ingrandire)

Orario: lunedì-sabato: dalle 08:00 alle 20:00

Tel: 010 209 12 26



Disclaimer
Si precisa che tutti i post inseriti nella rubrica "Genova per voi" sono frutto di espressione e valutazione di carattere personale; nessun compenso di qualsiasi natura ed a qualsiasi titolo viene corrisposto per la loro pubblicazione.
Qualora i soggetti direttamente interessati dal contenuto della pubblicazione ritenessero lo stesso lesivo di un qualsivoglia loro diritto sono pregati di inviare una mail al seguente indirizzo iaia_minni [at] yahoo.it, provvedero' a rimuovere il post nel più breve tempo possibile.
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