sabato 30 gennaio 2010

C'est Particulière

Ora ho anche io delle splendide unghie color talpa!!

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Chanel 505 Particulière

lunedì 25 gennaio 2010

i ♥ silhouette

Dell'amore che provo nei confronti delle silhouette forse qualcuno se n'era già accorto. Basti guardare l'immagine del mio profilo e si capiscono tante cose.

Nelle vacanze di Natale, mentre ero in campagna, una cugina di mia mamma ci ha mostrato delle vecchie foto della sua famiglia e, tra un'immagine in posa di donne con vestiti lunghi splendidi tutti decorati e una di chissà quale trisavolo prima della caccia, abbiamo trovato delle vecchie cartoline di saluti dove, al posto del solito panorama noioso, c'era la silhouette del mittente.
Io non potevo che fotografarle, per riguardarle ogni tanto e farmi sognare di vivere nel bel tempo che fu.



Di una vacanza a Parigi fatta con i miei anni fa, uno dei ricordi rimasti più impressi è quello del signore giapponese nella piazza di Montmarte: zac-zac-zac, due tagli di forbice, tre secondi netti e ti faceva la silhouette, distinguendosi da quella marmaglia di caricaturisti che trovi ovunque. Odio le caricature.
Come spesso facevo, conoscendo già l'eventuale risposta, ho mantenuto la voglia matta di avere una silhouette anche io e non ho chiesto niente ai miei.
L'anno scorso sono ritornata a Parigi, e ogni volta che nominavo Montmartre organizzando il viaggio prima di apparirmi nella mente la Basilica del Sacro Cuore mi veniva in mente il signore giapponese, le sue forbici e i fogliettini di carta nera. Una volta arrivati, salendo le scalette, continuavo a pensare "Ci sarà ancora? Sono passati tanti anni..." e in effetti c'era ancora. Sotto agli alberi, le sue forbici e i fogliettini di carta nera, come immaginavo io.
A Gabri non l'ho mai confessato, mi vergognavo un po' a dirglielo, a fermarmi e a sedermi davanti a tutta quella marmaglia di turisti che passa, si ferma e ti fissa. Mi sarei sentita in imbarazzo, in generale.
Forse se fossi stata in mezzo al deserto del Sahara sarei riuscita a battergli sulla spalla e in qualche modo a far capire che volevo anche io una delle sue splendide silhouette.
Nel frattempo mi tengo il mio avatar, che in fondo mi somiglia un po' (è per questo che l'ho scelto, no?).
E mi convinco di averlo fatto a Montmarte.

New Year Holidays

Sono foto un po' vecchie, risalgono ancora all'Epifania passata in campagna, ma non avevo ancora avuto modo di postarle e mi spiaceva non farlo.



Alcune di voi le avranno già viste su FB, e piano piano le sto caricando anche su Flickr, in pratica le sto distrubuendo ovunque per il web, wow.





In questo periodo ho la voglia di fare mille cose, ho mille progetti in testa, ma il tempo che ho disponibile è poco. Lo so che suona come una lamentela, e tra l'altro con parole neanche troppo originali, ma purtroppo è la verità... Voglio le giornate da 48 ore, io!! :P







Scusate per il post un po' sconclusionato, prometto che mi rifarò presto!

domenica 24 gennaio 2010

When i was a little girl

Ricordi passati pescati dal cilindro.
Basta una confezione di farinata in tavola, appena comprata, e nella mia testa si forma l'immagine di me da piccola, la bambola Camilla da una parte e la mano di papà dall'altra, che sgambetto verso quella vecchia osteria alla Foce, mentre la mamma e un mini-fratello sono a casa ad aspettare.
Papà mi prende in braccio, così posso vedere, al di là del vetro sopra il piano di marmo, quel signore col grembiule che mette una teglia enorme dentro un altrettanto enorme forno. "Guarda il fuoco!"

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Scusate, lo sapete che a volte sono un po' nostalgica. E carente di foto.

venerdì 8 gennaio 2010

Dubbi amletici.

Loro sulla neve si vestono con: vestitini a maniche corte, top leggeri, camicie a maniche rimboccate, canotte e scollature..



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Io sembro un po' la cugina sperduta dell'Uomo delle Nevi, con cinquanta strati di morbidezza modello carta igienica Scottex, tutta bardata con berretto, sciarpa, piumino modello spedizione antartica, Ugg ai piedi (è bello scoprire che dopo una passeggiata nella neve non hai più degli stivali ma delle spugne), maglioni di lana e chi più ne ha più ne metta.



C'è qualcosa che non mi torna......

Però ho cercato di recuperare aggiungendo al berretto di H&M (preso nei saldi per proprio poco) una spilla finto-vintage rubata a mammà.


giovedì 7 gennaio 2010

Pics I ♥



da Flair di Dicembre




da lacencake.blogspot.com

lunedì 4 gennaio 2010

Happy New Year!!

Disfare le valige mi distrugge, è una cosa che odio e che cerco di rimandare sempre più in là possibile. Quando c'è il mastino a casa (lamamminacara) solitamente non ho neache varcato la soglia che mi sento dire "Ciao, come è andata, dammi la roba sporca da lavare chè faccio una lavatrice". "Ciao mamma, anche io sono contenta di rivederti....."

Quest'anno ho passato forse il capodanno più divertente della mia vita, e ora vi spiego il perchè. Un'amica super PR, nel senso che ha organizzato tutto alla perfezione, aveva prenotato il cenone del 31 in una baita a Sansicario. Premetto che odio i cenoni organizzati nei ristoranti: sono così "asettici" e poco personali, che senso ha festeggiare in una stanza dove ci sono persone che non si conosce? E poi la cena/pranzo è bella organizzarla a casa, e non serviti da un cameriere, almeno, questo è quello che penso io. Il fatto di essere in baita, poi, mi preoccupava non poco: come ci si arriva? come si scende? seggiovia (morirò dal freddo!)? sci? fiaccola che ti rovina la tuta da sci? eppoi devo rimanere tutto il tempo in tuta, scusa?
Alla fine la baita era vicinissima alla partenza degli impianti, si saliva in motoslitta: così mi sono messa i pantaloni da sci, mi sono portata la gonna nella borsa e, una volta arrivata, mi sono cambiata! Ah, che genio!
Dunque, vi dicevo, il Capodanno più divertente. Perchè? Perchè ero vestita chiccosissima? No. Perchè ero in un posto esclusivo? No. Perchè ho ballato tutta la notte? Niet.
Il vero motivo è stato perchè:
1) Ho preso una motoslitta e, aggrappata al tipo che guidava, mi sono divertita da morire!!! Meglio delle montagne russe! AdoVo!
2) C'era una luna piena favolosa, il cielo era terso e i monti sembravano quasi illuminati a giorno.
Uscivi dalla baita e questo era lo spettacolo:



La foto non è mia ma di un amico bravissimo nonchè mio "maestro" (a proposito andate a fare un giro sul suo blog di fotografia QUI) che era a Sestriere, quindi lo spettacolo era pressochè lo stesso.

3) Una volta riportati giù abbiamo raccattato dei tappetoni di sicurezza e dei bob abbandonati da qualcuno prima di noi e li abbiamo usati tipo slitte: salivamo su un pezzo di pista e poi scivolavamo giù! Ok, lo so, lo so... Lo so che è una cavolata, ma io mi sono divertita come non mai! A parte che ho smaltito tutti i miliardi di calorie ingerite durante le vacanze, eheh... ma poi penso sempre che se sei con le persone giuste ti diverti anche con niente (che filosofia spicciola.....)

Ora di foto mie ve ne metto qualcuna... Non sono troppe neanche questa volta ma la colpa è stata del freddo, era veramente troppo gelido per poter togliermi i guanti e scattare. Vi dico solo che per sciare avevo due paia di guanti, uno di lana e uno da sci, ma le temperature erano talmente basse che le mani non si piegavano più: sono scoppiata a piangere in seggiovia per il terrore che mi dovessero amputare le dita.
Drama queen, insomma.






leggi giù*







*Lo sapete che io adoVo le leggende, per cui preparatevi a leggerne una.
Quella che vedete sopra l'asterisco è la Sacra di San Michele e chi frequenta la Val Susa la conosce bene perchè è posta, come a controllare chi passa, proprio su un cucuzzolo di roccia a fianco a uno degli ultimi caselli dell'autostrada che porta alle amate località sciistiche.
Tutti poi conosciamo Mont Saint Michel, in Francia, un po' isolata dall'acqua e un po' no.
Meno conosciuta ma ugualmente fantastica è il Santuario di San Michele Arcangelo, in Puglia, che ho avuto la fortuna di visitare qualche anno fa.
Tutt'e tre dedicate a San Michele. Tutt'e tre allineate sulla stessa retta. Le due estreme poste circa alla stessa distanza dalla centrale (circa mille km).

http://www.disinformazione.it/images/santuarimichele.jpg

La leggenda narra che l'arcangelo Michele si sia posato sulla Terra (Val di Susa) e abbia aperto le ali, toccando la Francia e la Puglia. E in questi tre luoghi sono state costruiti tre edifici a lui dedicati.
Affascinante, no? :)