mercoledì 3 giugno 2009

Sì, vabbè.


Non sono andata in letargo, tranquille. E soprattutto sono viva. Sono un po' presa dagli impegni, i lavori thatsmineschi mi stanno prendendo il tempo libero che passo a casa, ma nel compenso mi sto facendo una cultura cinematografica che neanche il sig. Morandini: ben presto vi cuccherete uno dei miei fantastici post sui film visti ultimamente e scoprirete, ne caso non lo sapeste già, che passo da film terribilmente drammatici alle cavolate che più cavolate non si può con una velocità degna di Flash Gordon. Ma questo fa parte di me e non è una novità.

In questi giorni mi è capitato di ragionare su un po' di cose, poi mi si è fuso il cervello (poverino, non è abituato) ed ho smesso. 
Una di queste sono marche&persone& comportamenti affini. Voi lo sapete che io sono -abbastanza- appassionata, e non disdegno meaculpa le cose monogrammate ma, dico io, a tutto c'è un limite. Un incontro in settimana mi ha portato a conoscere un persona, che mi ha fatto nascere un sospetto "Sarà mica pagata in qualità di cartellone pubblicitario umano?". Altro che Vanity fair, inteso come fiera delle vanità: pensate una marca, tranquille che l'aveva indosso. E parlava a me che quel giorno indossavo: canotta di Pimkie, maglione e shorts di Zara, borsa in tela H&M, ballerine prese mile anni fa in Spagna da Blanco, per l'esosa cifra di 11,90€ e mi sentivo troppo yeah.
Il tutto veniva allegramente condito da discorsi terribilmente superficiali sulle marche stesse (superficiali per chè si vedeva che non se ne intendeva, ma sbrodolare il nome pareva sufficiente.) con gara annessa di elenco di nomi altisonanti: etichette di pelletteria che iniziano con l'H, curiose affermazioni su orologi che iniziano con la R, passando per armadi di scarpe "di tuuuuutti i colori" che finiscono con "GAN" e ballerine del signor S.F.
Il fondo è stato toccato quando è uscita la frase (o similia) "sono di buona famiglia". Ovvero la frase ANTI per eccellenza di chi un signore lo è veramente. Lì mi stava venendo la nausea, credetemi, non riuscivo a credere a quelle parole, non sapevo più cosa pensare...
A volte credo che prima di venderti qualcosa, certi negozi dovrebbero farti un'interrogazione e in base ai risultati la persona in questione può essere degna di uscire con in mano un certo tipo di oggetto:

"Il blu ultimamente va di moda o è completamente out?""Completamente out! Bleah, che schifo""Sbagliato! Esci subito dal negozio, e molla qui gli orecchini di Tiffany"
"Esiste una borsa LV chiamata Totally?"
"No, io conosco solo Speedy e Nerverfull"
"Errore! Molla il sacchetto e non farti più vedere!"

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