lunedì 29 giugno 2009

Complimenti


In facoltà sono appena stata rinominata "Plotter umano".
Secondo voi è un complimento per la mia precisione nel disegno al Cad o era piuttosto una maligna allusione ai miei fianchi larghi??

:S

giovedì 25 giugno 2009

Le strade della vita


In principio fu l'Arredamento d'Interni. In quinta liceo mi domandai: " Quale facoltà potrebbe essere la migliore per una passione del genere?". E la risposta fu Architettura. Allora, già che c'ero, perchè non fare Ingegneria Edile-Architettura? In fondo sono molto simili, portata per le materie scientifiche la ero e in una famiglia di Ingegneri mi sarei sentita orgogliosa, la cosa mi piaque molto. E fu così che tra un ponte di Calatrava e un museo di Renzo Piano mi ritrovai a calcolare tensioni sui bulloni, a disegnare tirafondi e fondazioni, a fare esercizi che iniziavano con "In una città un depuratore....", a progettare casseri e incastri con doppie travi a L.
La tesi, oh, me la decido io, tiè alle strutture e tanti saluti. E quel giorno avvenne l'incontro con l'Acustica Architettonica: sale da concerto, piccole, grandi, enormi, dalle forme tali da consentire anche allo spettatore dell'ultima fila di sentire il suono del violino con se ce lo avesse attaccato all'orecchio. Grandi progetti si componevano nella mia mente: un dottorato in Acustica Architettonica, corsi, incontri, prove wow che sogni...
POP! La bolla esplode. Guardi, qui in questa sede purtroppo non abbiamo nè i tempi nè le risorse per applicarci all'Acustica delle Sale. Se vuole, il tracciato di Acustica Ambientale è ben definito e rodato. Vabbè, dai, in fondo la materia -o per lo meno le basi- è la stessa; e fu così che mi ritrovai cataputata dietro quella orrida porta tagliafuoco di metallo (una bella tendina l'avrebbe nascosta così bene......) che celava un nuovo e non fantastico mondo: un'ala del dipartimento di Ingegneria Meccanica (nooooo!), quello di  della Produzione, Termoenergetica e Modelli Matematici (aaaaaaaaaaaaah, muoiooooooo! per altro, non retribuita).
MA il peggio arriva quando mi propongono/obbligano a seguire la Scuola estiva di Fisica Tecnica. Ripeto: SCUOLA ESTIVA DI FISICA TECNICA. Cooooooosa????? MA COS'E'????? Una specie di campo estivo tipo Giovani Marmotte, ma nerd? E sapete dove? A BENEVENTO. Nulla in contrario, per carità, peccato che sia dall'altra parte dell'Italia!
"L'argomento di quest'anno riguarda gli impianti di condizionamento"
Come??? E io cosa c'entro? Io il condizionatore so accenderlo, spegnerlo e stop.
Forse a questo punto il campo estivo delle Giovani Marmotte è molto più divertente, passeggiate, escursioni, marshmallow arrostiti intorno al fuoco, hey, io sono bravissima a costruire un cestino con dei bacchetti!

Ma io non avevo cominciato tutto sfogliando AD e "Decorare la casa" di Laura Ashley?  :'(


lunedì 22 giugno 2009

Dona.


Mi avevano sempre detto che non avrei potuto farlo, ma domenica mattina quando mi sono sentita dire "Non importa se hai già fatto colazione, e la pressione la misuriamo noi, non ti preoccupare" (ho valori di pressione degni di un lombrico) sono stata felicissima di poter avere avuto anche io la possibilità di donare il sangue.
Trovo che sia un gesto bellissimo, con niente puoi aiutare seriamente qualcuno, e non con un bollettino postale e qualche euro: qualcosa di te, una tua parte può servire, non dico a salvare una vita, ma comunque a dare una mano importante.
Io, che fino a qualche anno fa facevo entrare mia mamma durante le analisi del sangue, per colpa/merito di una ciste da tenere controllata mi sono abituata a farle anche due volte all'anno. L'importante è non guardare e pensare ad altro, il dolore poi, quello di un pizzicotto è ben più forte.
Ora credetemi, sono così felice che se potessi ritornerei domani a donarne altro!

Così ora sono qui a fare pubblicità: se avete occasione, fatelo! Non tiratevi indietro, non c'è bisogno di avere paura di nulla, non nascondetevi dietro alla storia degli aghi, o perlomeno pensate che qualcuno ha bisogno di voi e che questa persona sicuramente la paura degli aghi non saprà neanche più cosa sia.
E' un gesto nobile e generoso. Nessuno vi verrà mai a ringraziare di questo dono. E forse il bello è proprio questo.


giovedì 18 giugno 2009

That's mine! + Marescotti


Una delle più belle giornate della mia vita, semplicemente stupenda. E' stata un'emozione fortissima, anche perchè era la prima volta ed ero un po' impacciata, non sapevo come comportarmi.
Sono arrivata in pasticceria alle 3 e mezza e quando ho visto tutto vuoto, tutto da preparare ho incominciato a sudare freddo. Poi sono partita, ho svuotato la testa, tirato fuori tutto e incominciato a preparare, appendere e agganciare, disponendo tazze, teiere, vasi per bonbon e finti amaretti sui tavoli e nelle teche da pasticcini.
Prima di venire sommersa sono riuscita a fare qualche foto:





Lo sfondo devo dire che è stato indispensabile, dava al tutto un'atmosfera particolare e speciale e soprattutto ha avuto molto successo! :D
Sono rimasta piacevolmente colpita dalle tante manifestazioni di affetto che mi sono arrivate, sia da vicino, ma soprattutto da lontano: il pensiero di chi non ti vive accanto è ancora più affettuoso perchè sincero, spassionato e inaspettato, arriva all'improvviso superando i tanti chilometri di divisione e mi lascia sempre un sorriso da ebete sulla faccia.
Tante persone mi chiedevano già: "Farai anche l'evento invernale, vero?", "Potresti organizzarne uno a Natale, per i regali alle amiche!" e io dietro al tavolo a fare i pacchettini (ogni cosa va fatta per bene, eh!) non ci capivo più niente...
La giornata è poi finita tardi, sono arrivata a casa stanca ma soddisfatta: il mio primo avvenimento importante era finito. Ora mi rimangono tanti bei ricordi, le presenze di tante persone affettuose (amiche della mamma e signore comprese) e una voglia matta di ripetere questa magnifica esperienza!

mercoledì 17 giugno 2009

Zero post


Che tristezza aprire la pagina di Splinder e vedere accanto al nome del mio blog "ZERO POST". Ci sono zero post in estate quando vado in vacanza, o quando qualcuno abbandona il proprio blog.
Veramente, che tristezza.
L'evento di oggi mi ha asciugato ogni cinque minuti liberi: il pc lo accendevo sì, per controllare la posta ma soprattutto per far partire gli innumerevoli film davanti a cui mi piazzavo mentre collane, bracciali e orecchini prendevano forma.
Durante la giornata mi succedevano cose, mi passavano frasi, idee nella testa e pensavo "Questo poi lo scrivo sul blog", ma poi arrivavo a casa e venivo travolta da una montagna di scatole, scatoline, perle, confezioni, fili e pinzette.
Oggi è il grande giorno e naturalmente piove, cosa mi aspettavo?
Chiamatemi Fantozzi d'ora in poi, e comprate le creazioni That's Fantozzi!, mi raccomando...


lunedì 8 giugno 2009

Squilibri.



Già di notte dormo poco e faccio sogni psichedelici, se in più me ne vado a dormire con l'ipod è la fine. Non riesco a staccarmelo dalle orecchie "Ancora una e poi smetto" e finisce che me lo ascolto tutto. E mica mi addormento con la musica nelle orecchie io, eh? Tzè, io canto e mi dimeno nel letto. Canto Moonriver sognando il mio matrimonio, e poi passo a The Pretender dei Foo Fighters in un click, sfogando la mia rabbia mentre canto " What if say i'm not like the other". 
Un po' rabbiosa dentro in effetti lo sono, sotto sotto -ma neanche tanto- sono un maschiaccio, ma pare che questo non si noti più di tanto. 
L'altra sera un'amica mi guardava con gli occhi spalancati mentre narravo che da piccola altro che petit peste: scappavo ai giardini pubblici, mi arrampicavo pericolosamente sui tetti (poco ci mancò all'infarto, povera mamma quando lo scoprì), mi facevo a botte con i maschi che era un piacere. Niente principesse e fatine insomma. 
L'amica continuava a ripetere "Non ci credo, non ci credo.... Nel mio immaginario la iaia è una donna chicchettosa che organizza eventi&cocktail raffinati indossando abitini a fiori, non posso credere che tu da piccola fossi così...."
Ebbene sì mia cara. E quello che mi lascia sbigottita è che io dentro mi sento ancora come venti anni fa.
Avrò una personalità sfaccettata. O soffrirò di personalità multipla, peggio ancora. Magari sono una specie di camaleonte, che dove lo metti sta, dalla serata di gala alle battaglie con le pistole a pallini. 

E non sono sicura che questa sia una cosa molto positiva....

mercoledì 3 giugno 2009

Sì, vabbè.


Non sono andata in letargo, tranquille. E soprattutto sono viva. Sono un po' presa dagli impegni, i lavori thatsmineschi mi stanno prendendo il tempo libero che passo a casa, ma nel compenso mi sto facendo una cultura cinematografica che neanche il sig. Morandini: ben presto vi cuccherete uno dei miei fantastici post sui film visti ultimamente e scoprirete, ne caso non lo sapeste già, che passo da film terribilmente drammatici alle cavolate che più cavolate non si può con una velocità degna di Flash Gordon. Ma questo fa parte di me e non è una novità.

In questi giorni mi è capitato di ragionare su un po' di cose, poi mi si è fuso il cervello (poverino, non è abituato) ed ho smesso. 
Una di queste sono marche&persone& comportamenti affini. Voi lo sapete che io sono -abbastanza- appassionata, e non disdegno meaculpa le cose monogrammate ma, dico io, a tutto c'è un limite. Un incontro in settimana mi ha portato a conoscere un persona, che mi ha fatto nascere un sospetto "Sarà mica pagata in qualità di cartellone pubblicitario umano?". Altro che Vanity fair, inteso come fiera delle vanità: pensate una marca, tranquille che l'aveva indosso. E parlava a me che quel giorno indossavo: canotta di Pimkie, maglione e shorts di Zara, borsa in tela H&M, ballerine prese mile anni fa in Spagna da Blanco, per l'esosa cifra di 11,90€ e mi sentivo troppo yeah.
Il tutto veniva allegramente condito da discorsi terribilmente superficiali sulle marche stesse (superficiali per chè si vedeva che non se ne intendeva, ma sbrodolare il nome pareva sufficiente.) con gara annessa di elenco di nomi altisonanti: etichette di pelletteria che iniziano con l'H, curiose affermazioni su orologi che iniziano con la R, passando per armadi di scarpe "di tuuuuutti i colori" che finiscono con "GAN" e ballerine del signor S.F.
Il fondo è stato toccato quando è uscita la frase (o similia) "sono di buona famiglia". Ovvero la frase ANTI per eccellenza di chi un signore lo è veramente. Lì mi stava venendo la nausea, credetemi, non riuscivo a credere a quelle parole, non sapevo più cosa pensare...
A volte credo che prima di venderti qualcosa, certi negozi dovrebbero farti un'interrogazione e in base ai risultati la persona in questione può essere degna di uscire con in mano un certo tipo di oggetto:

"Il blu ultimamente va di moda o è completamente out?""Completamente out! Bleah, che schifo""Sbagliato! Esci subito dal negozio, e molla qui gli orecchini di Tiffany"
"Esiste una borsa LV chiamata Totally?"
"No, io conosco solo Speedy e Nerverfull"
"Errore! Molla il sacchetto e non farti più vedere!"