mercoledì 4 marzo 2009

Questioni di eleganza


Saltando da un blog all'altro spesso leggo certe cose che mi fanno spesso pensare. Trovo spesso, infatti, nella blogsfera post, commenti, giudizi sui propri acquisti modaioli o su quelli di altre più o meno famose blogger che mi lasciano piuttosto perplessa: improbabili maglie con scollature vertiginose su decolteè non proprio alla Kate Moss che vengono giudicati "fini", accessori sul pacchiano andante "sono veramente chic!!!".
Posso capire che ognuno abbia i suoi gusti -per fortuna-, e che le persone vedano e leggano le cose in maniera diversa, ed è logico. Quello che non concepisco è come certi concetti, che io reputo universali, come quello dell'eleganza o della finezza, possano essere ribaltati e applicati anche a casi totalmente opposti.
Spesso poi un oggetto considerato di per sè fine non rende per forza fine la persona che lo indossa. Una collana Chanel, filo di perle e ciondoli, può essere considerata "chic". Ma se è la Fabiani ad indossarla, con magari gli orecchini in coordinato, le tette di fuori e il chewingum in bocca, ad un tratto, puf! non diventa "chic" anche lei, modello proprietà transitiva.
Magari non c'entra niente, non ho un vocabolario sotto mano per controllare, ma il termine "fine" significa anche "sottile", e nel senso estetico del termine mi dà l'idea di qualcosa diminimal, di moderato non versione "Madonna del petrolio"/"albero di Natale".
Anche l'idolatrare a tutti i costi Audrey Hepburn. Se tu mi porti ad esempio la sua eleganza, non mostrarmi come "prova" della sua classe un’immagine di Colazione da Tiffany piuttosto che di Sabrina. E’ come dire “quella tal top model è sempre vestita da paura!” e poi pubblicare le foto della passerella….
Probabilmente con questo post ho rischiato molto di sembrare antipatica, ma era una cosa che mi ronzava in testa da un po’ e volevo esprimere semplicemente la mia opinione. Condivisibile o no.

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